La vittoria è sempre nel pugno di pochi. Provare a preparare questa pattuglia di eroi è il segreto di ogni vittoria.
La religione, per questa gente, non è mai un momento o un episodio; è uno stato, una forma, un modo di vita; sangue vivo e succo vitale.
Com'è bello giocare con la neve quando è pulita e bianca. Anche Gesù gioca volentieri con le anime dei bimbi quando sono bianche e pulite; ma se diventano sporche a Gesù non piacciono più.
Al fondo di ogni fede, anche la più ferma e compatta, è facile trovare l'audace impazienza e la pretesa febbrile dell'Innominato.
Una volta conosciuta, anche confusamente, la vocazione personale deve essere rispettata fedelmente e coerentemente obbedita.
Dopo tante antiche e recenti disillusioni, qualcuno può essere tentato di raccogliersi nella propria solitudine e rifiutare l'offerta di nuove amicizie; ma io dico che deve battersi contro questa amara e pericolosa tentazione.
Nessuno può garantire il successo in guerra, ma solo meritarlo.
Un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla.
Solo valutando tutto esattamente si può vincere, con cattive valutazioni si perde. Quanto esigue sono le probabilità di vittoria di chi non fa alcun calcolo!
Non vogliamo nemmeno tentare di ottenere ciò che non crediamo profondamente di avere o meritare. In questo gioco, col cercare di vincere, perdi automaticamente.
Io non posso credere che la guerra sia la soluzione migliore. Nessuno ha vinto l'ultima guerra e nessuno vincerà la prossima.
La guerra è una serie di catastrofi che risultano in una vittoria.
La vittoria è di chi si astiene.
Ogni uomo paga la sua grandezza con molte piccolezze, la sua vittoria con molte sconfitte, la sua ricchezza con molti fallimenti.
Il coraggio, che è il sesto senso, permette di scoprire la strada più breve verso la vittoria.
La cucina è una bricconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere, perché quelle volte che riuscite o che avete superata una difficoltà, provate compiacimento e cantate vittoria.
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