Romanzi d'amore, pasticche di sospiri.— Christian Friedrich Hebbel
Romanzi d'amore, pasticche di sospiri.
L'uomo è un cieco che sogna di vedere.
La vita è per i più un affare.
Il sonno è un rituffarsi nel caos.
Rivedersi è, molto spesso, l'autentica separazione.
Buttarsi intorno il dolore come un mantello.
Scrivere romanzi è un buon affare quando si è ammogliati con la critica.
Un romanzo è una macchina per generare interpretazioni.
Non c'è niente di più distante dalla vita delle persone che lo scrivere romanzi. Per questo fanno bene al cuore.
Già il fatto che un libro sia un romanzo non depone a suo favore, è un connotato lievemente losco, come i berretti dei ladruncoli, i molli feltri dei killers, gli impermeabili delle spie.
I romanzi finiscono col matrimonio dell'eroe con l'eroina. Bisognerebbe invece cominciare da questo, e finire che si sono separati, cioè liberati l'uno dell'altro.
Tutti i romanzieri, forse, non scrivono che una sorta di tema (il primo romanzo) con variazioni.
I romanzi sentimentali corrispondono a quelle che sono, in medicina, storie cliniche.
Il romanzo è la favola delle fate di chi non ha immaginazione.
Fare oggi un romanzo tradizionale ha lo stesso senso che conquistare oggi l'Eritrea o fondare oggi la Fiat.
Il romanzesco è la verità dentro la bugia.