Nel bisogno, si riconosce l'amico.
L'uomo è il peggior nemico di sé stesso.
La fronte, gli occhi, il volto molto spesso mentono; le parole spessissimo.
Nulla c'è che Dio non possa fare.
O fortunata Roma, nata sotto il mio consolato!
Nulla di tanto assurdo può essere detto che non venga sostenuto da qualche filosofo.
La vera amicizia è come la fosforescenza, brilla meglio quando tutto diventa buio.
Pochi sono gli amici di un uomo in sé, molti quelli della sua buona sorte.
L'uccello fa un nido, il ragno una ragnatela, l'uomo una amicizia.
Alla fine raggiunsero un'intesa. Decisero amichevolmente di essere nemici.
Se tolleri i difetti di un amico senza correggerli, li fai tuoi.
Non dare mai spiegazioni: i tuoi amici non ne hanno bisogno e i tuoi nemici non ci crederanno comunque.
L'amicizia è il liquore che ti danno. Vogliono che ti ubriachi e che ti senti parte del gruppo.
Diventammo l'una per l'altra frammenti di voce, senza mai nessuna verifica dello sguardo.
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Tu lo sai bene: non ti riesce qualcosa, sei stanco e non ce la fa più. E d'un tratto incontri nella folla lo sguardo di qualcuno - uno sguardo umano - ed è come se ti fossi accostato a un divino nascosto. E tutto diventa improvvisamente più semplice.