Nell'atmosfera di umiliazione pullulano i risentimenti.
Ognuno, se guarda entro se stesso, sa bene quali sono stati i limiti delle sue scelte e del suo agire, ma anche quali possibilità erano nelle sue mani e ha perso per sua responsabilità.
La tradizionale versione apocalittica di una fine del mondo, con i suoi immani cataclismi che investono tutti, è anche rassicurante, perché permette di sovrastare l'angoscia della propria morte con l'immagine di una morte universale, di roghi e diluvi che bruciano e sommergono ogni cosa.
Se c'è una funzione essenziale della creazione artistica, è quella di non indorare mai la pillola, di non agghindare la favola di strepito e furore raccontata da un idiota, come Shakespeare definisce la vita.
Vivere e ridere nonostante tutto, assaporare in fondo ogni istante per se stesso.
In una scheggia ci può essere il mondo, ma essa è qualcosa se non è solo una scheggia bensì il mondo.
Non c'è nulla di così umiliante come vedere gli sciocchi riuscire nelle imprese in cui noi siamo falliti.
Umiliazione. Il comportamento più normale e opportuno di fronte a persona ricca e/o potente. Dicesi particolarmente di impiegato che si rivolge al datore di lavoro.
Più umiliante che la la fiacchezza delle membra, col passare degli anni, è la pigrizia del cuore.
Non vi è niente di più umiliante del non riuscire a trovare una risposta sferzante a una attacco sferzante.