Quel che cerca l'uomo superiore è in lui stesso; quel che cerca l'uomo dappoco è negli altri.— Confucio
Quel che cerca l'uomo superiore è in lui stesso; quel che cerca l'uomo dappoco è negli altri.
Commettere un errore e non correggersi: ecco il vero errore.
Chi non cambia è solo il saggio più elevato o lo sciocco più ignorante.
Niente è più evidente di ciò che è nascosto.
Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.
Poiché vogliamo insegnare agli altri la via della virtù, incominciamo dall'entrarvi noi medesimi, e ci seguiranno.
Non è elegante quando si ha una superiorità, farla notare, ma è da screanzati mettere uno nella necessità di farla rilevare.
Credersi superiori è da piccini di mente. Siamo un granuccio di vita in un universo vorticante che precipita vertiginosamente verso chissà dove.
L'uomo superiore vive in pace con tutti senza agire come tutti. L'uomo volgare agisce come tutti e non va d'accordo con nessuno.
La familiarità del superiore amareggia perché non può essere ricambiata.
L'unico comportamento degno di un uomo superiore è la persistenza tenace di un'attività che si riconosce inutile, l'abitudine a una disciplina sterile, l'uso fisso di norme del pensiero filosofico e metafisico che comprendiamo non essere di alcuna importanza.
L'uomo superiore è contento e sereno, l'uomo da poco è sempre inquieto e pieno d'affanno.
Ciò che l'uomo superiore cerca, lo cerca in se stesso, mentre l'uomo da poco lo cerca negli altri.
Allontanarsi dal mondo, restare sconosciuti e non avere rimpianti: a questo può arrivare solo l'uomo superiore.
Gli uomini colti sono superiori agli uomini incolti nella stessa misura in cui i vivi sono superiori ai morti.