La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta.— Confucio
La nostra gloria più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarci sempre dopo una caduta.
Le aspettative della vita dipendono dalla diligenza; il meccanico che desidera perfezionare il suo lavoro deve prima affilare i suoi attrezzi.
Vedere e ascoltare i malvagi è già l'inizio della malvagità.
Quando la stoffa ha la meglio sulla cultura, ne risulta il rozzo. Quando la cultura ha la meglio sulla stoffa, ne risulta il pedante. Occorre che cultura e stoffa siano in armonia, perché? ne risulti il signore.
L'uomo che è detestato a quarant'anni, lo resterà tutta la vita.
Si può essere felici anche mangiando un cibo molto semplice, bevendo acqua pura e avendo come cuscino unicamente il proprio braccio ripiegato.
Se quei pochi uomini di valor vero che cercano gloria, conoscessero a uno a uno tutti coloro di cui è composto quel pubblico dal quale essi con mille estremi patimenti si sforzano d'essere stimati, è credibili che si raffredderebbero molto nel loro proposito e forse che l'abbandonerebbero.
Il dizionario è il solo posto dove la gloria viene prima del lavoro. Il duro lavoro è il prezzo che dobbiamo pagare per il successo. Io penso che tu possa realizzare qualsiasi cosa se sei disposto a pagarne il prezzo.
Vi sono crimini che diventano innocenti e perfino gloriosi a causa del loro splendore, numero ed eccesso.
Se è un'impresa facile quella che gli dei ti propongono, non avrai alcun merito né alcun demerito a compierla. La gloria è nelle imprese difficili.
La ricerca più nobile è la ricerca dell'eccellenza.
La gloria può essere fuggevole, ma l'oscurità è eterna.
Alla teologia della Gloria è inscindibilmente collegata la teologia della Croce.
La gloria di colui che tutto move per l' universo penetra e risplende in una parte più e meno altrove.
Custodire la propria gloria è difficil cosa.
Noi abbiamo una sola vita: se anche avessi fortuna, se anche raggiungessi la gloria, di certo sentirei di aver perduto la mia, se per un solo giorno smettessi di contemplare l'universo.