La gloria disdegnata ritorna talvolta, a tempo debito, accresciuta.
Nulla corre più veloce della fama.
I grandi uomini al centro dell'attenzione generale sono meno temuti a causa di un certo senso di saturazione.
Coloro ai quali per la prima volta arride il successo impazziscono perché non sanno padroneggiare la loro gioia.
Una pace certa è preferibile e più sicura di una vittoria sperata.
Non c'è legge che torni comoda a tutti.
Custodire la propria gloria è difficil cosa.
La gloria si concede solamente a quelli che l'hanno sempre sognata.
Se quei pochi uomini di valor vero che cercano gloria, conoscessero a uno a uno tutti coloro di cui è composto quel pubblico dal quale essi con mille estremi patimenti si sforzano d'essere stimati, è credibili che si raffredderebbero molto nel loro proposito e forse che l'abbandonerebbero.
Colui il quale teme di perdere la gloria, è sicuro che la perderà.
Finché l'umanità continuerà a concedere gli applausi più spontanei ai suoi distruttori invece che ai suoi benefattori, la sete di gloria militare sarà sempre il vizio dei personaggi più esaltati.
Ogni idea politica è un organismo vivo. I partiti sono quasi sempre destinati a diventare dei grandi cadaveri gloriosi.
La vera gloria consiste nel fare ciò che merita di essere scritto, nello scrivere ciò che merita di essere letto; e nel vivere in modo da rendere il mondo più felice per il fatto che ci stiamo vivendo.
Passa la gloria del mondo, senza gloria, senza mondo, senza un miserabile panino alla mortadella.
La gloria del superbo presto si trasforma in disonore.
Le palme della gloria non appassiscono mai.