È più bello desiderare che possedere la gloria.
L'amicizia è una pianta che deve saper superare la siccità.
Lo stile è il pensiero.
Per scrivere un bel libro sono necessarie tre cosa: il talento, l'arte e il mestiere; cioè la natura, l'operosità e l'abitudine.
Gli esseri spirituali hanno per gli aspetti pratici della vita il medesimo atteggiamento degli ignoranti per i libri: non ne capiscono niente.
Cosa è possibile aggiungere a una mente che è piena, specialmente una che è piena di se stessa?
Sono stati sempre poeti, uomini innamorati della gloria, a cantarne la vanità.
Lo studio non è lavoro ma la forma più gloriosa di gioco.
Vi sono crimini che diventano innocenti e perfino gloriosi a causa del loro splendore, numero ed eccesso.
Nell'universale miseria della condizione umana, e nell'infinita vanità di ogni suo diletto e vantaggio, la gloria è giudicata dalla miglior parte degli uomini il maggior bene che sia concesso ai mortali, e il più degno oggetto che questi possano proporre alle cure e alle azioni loro.
La gloria, regal femmina, vuol sedurre e non esser sedotta.
Il desiderio di gloria è l'ultima aspirazione di cui riescono a liberarsi anche gli uomini più saggi.
Non può esserci vera grandezza senza umiltà.
Alla teologia della Gloria è inscindibilmente collegata la teologia della Croce.
Le forze della natura agiscono secondo una segreta armonia che è compito dell'uomo scoprire per il bene dell'uomo stesso e la gloria del Creatore.
Una forma invidiabile di gloria, forse tra le più belle: legare il proprio nome al crollo di una religione.