Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza.— Alessandro Manzoni
Fu vera gloria? Ai posteri l'ardua sentenza.
Non rivangare quello che non può servire ad altro che a inquietarti inutilmente.
I poveri, ci vuol poco a farli comparir birboni.
La ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell'uno e dell'altra.
All'avvocato bisogna contare le cose chiare; a lui poi tocca di imbrogliarle.
La ragione e il torto non si dividon mai con un taglio così netto, che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altro.
Meglio varrebbe non aver vissuto che vivere senza gloria.
Morire gloriosamente è meglio che salvarsi.
Osa cose straordinarie, trionfa in gloria, anche se screziato dall'insuccesso, piuttosto che schierarti tra i poveri di spirito che non provano grandi gioie né grandi dolori, perché vivono nell'indistinto crepuscolo che non conosce vittorie e sconfitte.
Roy Orbison mi fece capire che la vita è una tragedia intervallata da momenti di gloria.
La gloria è un veleno che bisogna prendere a piccole dosi.
Il tempo non si ferma ad ammirare la gloria: se ne serve e passa oltre.
La vigliaccheria chiede: è sicuro? L'opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto?
Chi sta sulla punta dei piedi non si tiene ritto, chi sta a gambe larghe non cammina, chi da sé vede non è illuminato, chi da sé s'approva non splende, chi da sé si gloria non ha merito, chi da sé s'esalta non dura a lungo.
La gloria, quanto più dovrà durare, tanto tardi giungerà.
Sotto la buona volontà, dietro il desiderio di mostrare come stiano veramente le cose, spesso succede di trovare l'ansia di celebrare se stessi, di raggiungere la gloria, qualcosa che ha a che fare con il proprio ego.