Gloria non di virtù figlia a che vale?— Giovanni Della Casa
Gloria non di virtù figlia a che vale?
Il proferire il tuo consiglio non richiesto niuna altra cosa è che un dire di esser più savio di colui cui tu consigli, anzi un rimproverargli il suo poco sapere e la sua ignoranza.
Gli uomini devonsi più tosto pesare con la stadera del mugnaio che con la bilancia dell'orafo; ed è convenevol cosa lo esser presto di accettarli non per quello che essi veramente vagliono, ma, come si fa delle monete, per quello che corrono.
La superbia non è altro, che il non istimare altrui.
La superbia non è altro che non istimar altrui.
Rendere gloriosa la sconfitta è lo stesso che trionfare.
Non può esserci vera grandezza senza umiltà.
Santifichiamoci e glorifichiamo il Signore.
La gloria dell'uomo risiede nella rettitudine e nel buon uso della sua volontà; e la gloria dell'intelligenza è servire affinché il principio morale trionfi.
Non il piacere, non la gloria, non il potere: la libertà, unicamente la libertà.
La nostra gloria maggiore non consiste nel non sbagliare, ma nel risollevarsi ogni volta che cadiamo.
La gloria costruita su princìpi egoistici è vergogna e colpa.
Mi hanno chiamato folle; ma non è ancora chiaro se la follia sia o meno il grado più elevato dell'intelletto, se la maggior parte di cio che è glorioso, se tutto cio che è profondo non nasca da una malattia della mente, da stati di esaltazione della mente a spese dell'intelletto in generale.
Non è coraggio senza pazienza, non è gioia senza fatica, non è forza senza dolcezza, senza umiltà non è gloria.
Vana è la gloria di chi cerca la fama solo nel luccicare delle parole.