Tosto diventa infamia la gloria dei superbi.— Lucio Anneo Seneca
Tosto diventa infamia la gloria dei superbi.
Mentre perdiamo il nostro tempo tra indugi e rinvii, la vita passa.
È debole e vile chi si dà la morte per paura del dolore, e insensato chi vive per soffrire.
L'eloquenza povera e scarna rende gli ascoltatori meno attenti: la lentezza e le frequenti interruzioni annoiano; tuttavia, un discorso che si fa attendere rimane più facilmente impresso di uno che scorre via veloce.
La metà della vita la passiamo dormendo.
Non c'è nessun motivo di vivere, nessun limite alle sventure, se si teme tutto quello che può accadere.
La superbia è propria di chi comanda.
L'umile spegne la superbia, però 'l superbo non può far danno a l'umile.
Un uomo ricco e superbo sicuramente è uno sciocco; un uomo superbo e povero d'ordinario è un uomo di spirito.
La superbia non è altro, che il non istimare altrui.
L'uomo non è che un quadrupede riottoso e maligno che, a forza di superbia, riesce a star ritto sulle zampe di dietro.
L'uom superbo si pone sopra gli altri, e crede che gli si debba ogni cosa; gli altri, per lo contrario, lo mettono nell'ultimo grado, né gli concedono nulla.
L'animo umile, prono all'omaggio, liga l'animo superbo; il superbo ama colui dal quale si vede magnificato, a maggior ragione quando chi loda è grande.
La superbia è il più frequentemente punito e il più difficilmente sanabile di tutti i vizi.
La superbia andò a cavallo e tornò in yacht.
Le prostitute sono più vicine a Dio delle donne oneste: han perduto la superbia e non hanno più l'orgoglio. Non si gloriano di quel nulla di cui la matrona si onora. Posseggono l'umiltà, pietra angolare delle virtù gradite al Cielo.