Il film svolge una funzione di presa di coscienza. Questo è il massimo che si può chiedere a un film.— Daniele Vicari
Il film svolge una funzione di presa di coscienza. Questo è il massimo che si può chiedere a un film.
Stiamo scivolando verso una forma di gestione della cosa pubblica che è fuori da ogni controllo democratico.
La gravità dei fatti accaduti dentro la scuola Diaz e nella caserma Bolzaneto, per me, da soli, bastano per mettere in discussione il luogo comune che viviamo in un paese democratico.
Il confine tra una democrazia partecipata e una democrazia autoritaria è molto labile.
La coscienza consiste in una serie di stati e processi soggettivi. Essi sono stati di consapevolezza di sé, interiori, qualitativi e individuali.
Ogni volta che ci sentiamo arrabbiati, gelosi, risentiti, avidi, depressi o in qualche modo infelici, tutto ciò che dobbiamo fare è capire che tali sentimenti sono il prodotto del nostro sistema di pensiero, non sono naturali, né accurati, né tantomeno rappresentano la realtà.
La consapevolezza e l'emozione non erano necessariamente un bene.
Tutti sappiamo fare qualcosa, nessuno sa fare tutto. L'importante è capire cosa potremmo fare meglio e, anche per questo, faremmo volentieri.
Quando si sbaglia, si deve saper fare marcia indietro.
La grandezza dell'uomo sta in questo: che ha coscienza della propria miseria.
Prima di conoscere la teoria della reincarnazione, ero solito biasimare la mia famiglia, la società, mia moglie... Ora so con chiarezza che non devo biasimare nessun altro che me stesso. Adesso sono libero, nessun altro è responsabile.
Prova, innanzitutto, a comprendere che cos'è un'onda, e poi potrai capire in che modo tale consapevolezza delle onde può aiutarti a entrare in meditazione.
Finché non diverranno coscienti della loro forza, non si ribelleranno e, finché non si ribelleranno, non diverranno coscienti della loro forza.
Nessun uomo annegando saprà mai quale goccia d'acqua porrà fine al suo ultimo respiro.