Il rock è sempre stato la musica del diavolo.
Questo è lo shock: tutti i luoghi comuni sono veri; gli anni passano sul serio; la vita è davvero corta come ti dicono.
Se nel rock bisogna drogarsi tanto per arrivare a canzoni come quelle di Jimi Hendrix e Janis Joplin, Wagner e Brahms che cosa avrebbero dovuto fare? Mettersi un dito nel didietro?
Steve McQueen è uno che partecipava alle gare automobilistiche con un piede ingessato e le vinceva. Questo è vivere il rock!
Era questo che faceva la musica rock, quando esisteva (non oggi, che accompagna le sfilate degli stilisti): dava del tu alla realtà. La prendeva di petto e la metteva in musica e parole, senza attenuanti.
Nel filone del rock ribelle, se il diavolo c'è, trattasi di Lucifero, l'angelo favorito da Dio, il più bello, cacciato per disobbedienza agli ordini, per mancanza di sottomissione.
Buona parte del giornalismo rock è composto da gente che non sa scrivere, che intervista gente che non sa parlare, per gente che non sa leggere.
Il rock intelligente tocca momenti di alta poesia e spiritualità.
Per chi sta per fare rock: noi gli rendiamo onore.
Mi sono spesso chiesto se un musicista rock prende più soldi di un martello pneumatico per fare rumore.
Il rock non è arte, è il modo in cui parla la gente normale.
Non si può fare di tutto il rock un fascio!