La lontananza sai è come il vento che fa dimenticare chi non s'ama.
Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastoni e tira fora li denti!
La lontananza sai, è come il vento spegne i fuochi piccoli, ma accende quelli grandi... quelli grandi.
La canzone è un momento di grande felicità. Non sono d'accordo con i tormenti interiori. Non servono a niente. Io voglio cantare la felicità, anche se non esiste, mi voglio illudere che esista, devo credere che esista.
Ma lascia almeno ch'io lastrichi con un'ultima tenerezza il tuo passo che s'allontana.
La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande.
La parola «teenager» era stata inventata da poco, e non gli passò mai per la testa che quella dolorosa, dolcissima sensazione di lontananza dal resto del mondo potesse provarla come lui anche qualcun altro.
Desidero tenerla vicino. Desidero abbracciarla stretto. Chiudo gli occhi. Non mi serve sapere che aspetto ha. Devo solo sentire il suo odore, baciarla e saperla vicina a me.
Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi.
Tutti quelli di cui sentiamo la mancanza ci hanno lasciato appena alcune foto, che sono come pezzi di vita congelata nel momento del clic.
Ci telefoniamo perché solo nel chiamarci a lunga distanza si perpetua il richiamo della lontananza, il grido di quando la prima grande crepa della deriva dei continenti s'è aperta sotto una coppia di esseri umani.
In me ci son sempre stati due pagliacci, oltre agli altri, quello che chiede soltanto di starsene dov'è e quello che s'immagina che più lontano si stia un po' meno peggio.
Stare lontani aiuta a conquistare una prospettiva più ampia. Ma troppo a lungo, rischia di appannare lo sguardo. Di cancellare le memorie.
La lontananza aumenta il prestigio.