Anche la più sfacciata fortuna deve pur finire col sottomettersi al coraggio mai stanco della filosofia, come la più tenace città all'assedio senza tregua di un nemico.

Edgar Allan Poe
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La nostra interpretazione

L'affermazione di Edgar Allan Poe evoca un confronto tra due forze opposte: la fortuna e il coraggio alimentato dalla tenacia filosofica. Suggerisce che, nonostante l'inganno momentaneo della buona sorte o del successo facile, alla fine trionfa chi persevera nel suo cammino di ricerca e riflessione intellettuale senza mai concedersi riposo. La fortuna è vista come un intrattenimento passeggero che inevitabilmente cede al potere irrefrenabile della volontà indomita dell'intelletto, simile a una città assediata dalla costanza di uno straniero ostinato e implacabile.

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