Il coraggio, non è semplicemente una delle virtù, ma la forma di ogni virtù quando giunge alla prova, vale a dire, nel punto della più alta realtà.
Il futuro è qualcosa che ciascuno raggiunge alla velocità di sessanta minuti all'ora, qualunque cosa faccia, chiunque sia.
L'amicizia è - ma non in senso peggiorativo - il meno naturale degli affetti, il meno istintivo, organico, biologico, gregario e indispensabile.
Nessuno mi aveva mai detto che il dolore assomiglia tanto alla paura. Non che io abbia paura: la somiglianza è fisica.
La mente umana è in genere molto più incline a lodare e a criticare che non a descrivere e a definire; essa mira a fare di ogni distinzione una discriminazione in termini di valore.
Non si può mai attraversare l'oceano se non si ha il coraggio di perdere di vista la riva.
Il coraggio rende sorda la coscienza, affinché non senta le parole di una visione di morte ma quando quel coraggio finisce, le sue orecchie si spalancano udendo il suono di un'idiozia.
Il coraggio è paura che ha avuto fortuna.
Non si è mai abbastanza coraggiosi da essere vigliacchi definitivamente.
Il coraggio non è mai stato non avere paura. Le persone coraggiose sono quelle che affrontano i loro timori e le loro incertezze, sono quelle che le ribaltano a loro vantaggio usandole per diventare ancora più forti.
Chi non ha abbastanza coraggio di correre dei rischi non compirà nulla nella vita.
L'indiscrezione è la parte migliore del coraggio.
Il vero coraggio consiste nel vivere e soffrire per ciò in cui credi.
Non manca mai il coraggio per dire ciò che tutti pensano.
Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti.
Conoscere la virtù senza coltivarla, accumulare conoscenze senza approfondirle, sentir parlare del giusto senza praticarlo, vedere i propri difetti senza correggerli: ecco ciò che mi preoccupa.
È gentilezza dovunqu'è vertute, ma non vertute ov'ella; sì com'è 'l cielo dovunqu'è la stella, ma ciò non e converso. E noi in donna e in età novella vedem questa salute, in quanto vergognose son tenute, ch'è da vertù diverso.
Non c'è nessun modo di possedere le virtù se non come parte di una tradizione in cui esse e la nostra comprensione di esse ci vengono tramandate da una serie di predecessori.
L'asceta fa una necessità della virtù.
Una virtù non è altro che un vizio che s'innalza invece di abbassarsi; e una qualità è un difetto che ha saputo rendersi utile.
Se della virtù ti farai un modello e ti pregierai delle azioni eccellenti, non avrai invidia dei principi e dei signori: perché il sangue si eredita e la virtù si acquista: e questa basta da per sé sola, ciò che non può dirsi della nobiltà.
Non esercitata, la virtù può diventare un peccato. Come il peccato una virtù.
Non dalla ricchezza deriva la virtù, ma dalla virtù la ricchezza e ogni altro bene.
Non dalla ricchezza nasce la virtù, ma che dalla virtù deriva, piuttosto, ogni ricchezza e ogni bene, per l'individuo come per gli stati.
Non si può pervenire in cima alla montagna senza passare per vie difficili e scoscese; non giungere alla virtù senza che costi assai sforzi e fatiche. Ignorare la strada che s'ha a prendere, mettersi in cammino senza guida, é un volersi smarrire, un mettersi in pericolo della vita.
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