L'aforisma di Charles Lemesle sottolinea una profonda riflessione sul concetto del coraggio, spostando l'attenzione dal comportamento esterno alla percezione interna. Suggerisce che il vero significato del coraggio non risiede nell'affrontare le situazioni direttamente o senza paura, ma piuttosto nella capacità di gestire e nascondere la propria vulnerabilità quando è necessario fare ciò che si ritiene giusto o doverso. Questa prospettiva offre una nuova interpretazione del coraggio come un'abitudine mentale più che come un atto fisico, invitando a considerare il valore della resilienza interiore e la capacità di superare le proprie paure senza necessariamente manifestarle pubblicamente. L'aforisma invita ad una riflessione sull'autenticità del coraggio quando si è costretti a nascondere i propri timori, sollevando interrogativi sul valore morale e pratico di tale atteggiamento.