La prima difficoltà di pensare il futuro è di pensare il presente.
La sociologia è sempre sistematicamente sorpassata dai fatti sociali.
Alta cultura e cultura di massa si ricongiungono, l'una per il suo aristocraticismo volgare, l'altra per la sua volgarità assetata di riconoscimento sociale.
Il passato è costruito a partire dal presente, il quale seleziona ciò che, ai suoi occhi, è storico, vale a dire precisamente ciò che, nel passato, si sviluppa per produrre il presente.
C'è meno disordine nella natura che nell'umanità.
Guardare indietro per un po' significa rinfrescare l'occhio, riposarlo, e renderlo più adatto per la sua primaria funzione di guardare avanti.
Quando guardo al futuro è talmente splendente che mi brucia gli occhi.
C'è una dualità che può essere perseguita ed è correlata ad una dualità tra passato e futuro, e le nozioni di controllo e di conoscenza. Così possiamo avere conoscenza del passato, ma non possiamo controllarlo; possiamo controllare il futuro, ma non si ha alcuna conoscenza di esso.
Chi non pensa al futuro, non ne avrà uno.
Godi dei piaceri presenti in modo da non danneggiare quelli futuri.
Narrami tu se in alcun istante della tua vita ti ricordi di aver detto con piena sincerità ed opinione: io godo. Ben tutto giorno dicesti e dici sinceramente: io godrò; e parecchie volte, ma con sincerità minore: ho goduto. Di modo che il piacere è sempre passato o futuro, e non mai presente.
Se vuoi conoscere il passato, guarda il tuo presente. Se vuoi conoscere il futuro, guarda il tuo presente.
Abbiamo bisogno della storia, non perché ci dica cosa è successo o per spiegare il passato, ma per far vivere il passato così che possa spiegarci come rendere possibile il futuro.
Non vedo l'ora che il sole sorga domattina, così posso scendere in campo di nuovo.
I bambini si godono il presente perché non hanno né un passato né un futuro.