C'è meno disordine nella natura che nell'umanità.— Edgar Morin
C'è meno disordine nella natura che nell'umanità.
Se non si ha qualche separazione, non si ha neppure più né soggetto né oggetto di conoscenza; non si ha più né utilità interna di conoscere né realtà esterna da conoscere.
Alta cultura e cultura di massa si ricongiungono, l'una per il suo aristocraticismo volgare, l'altra per la sua volgarità assetata di riconoscimento sociale.
Il futuro sarebbe molto semplice da predire se l'evoluzione dipendesse da un fattore predominante e da una causalità lineare.
Il passato è costruito a partire dal presente, il quale seleziona ciò che, ai suoi occhi, è storico, vale a dire precisamente ciò che, nel passato, si sviluppa per produrre il presente.
Il pensiero è un dinamismo dialogico ininterrotto, una navigazione tra Scilla e Cariddi verso le quali la trascina ogni egemonia di uno dei processi antagonisti.
Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione, quindi, è eccellente.
Sul banco di lavoro c'è sempre più casino dell'ultima volta.
Se introduci un po' di anarchia... se stravolgi l'ordine prestabilito... tutto diventa improvvisamente caos. Io sono un agente del caos. E sai qual è il bello del caos? È equo!
In un'organizzazione gerarchica, più alto è il livello, maggiore è la confusione.
Il Caos è la legge della natura e l'Ordine è il sogno dell'uomo.
Le forti correnti trascinano con sé molto pietrame e sterpaglia, gli spiriti forti molte teste stupide e confuse.
La vera stabilità si ottiene quando l'ordine presunto e il disordine presunto sono bilanciati. Un sistema veramente stabile si aspetta l'inaspettato, è preparato ad essere smantellato, si aspetta di essere trasformato.
Il disordine è la gioia della fantasia.
Alieno da ogni abbandono elegìaco, Musil riscontra il disordine con la precisione dello scienziato, che viene a coincidere con la forza espressiva del poeta.
Con l'ordine esteriore si cerca sempre di mascherare un disordine interiore.