Tutto ciò che è moderno viene, prima o poi, superato.
Un marito ideale? Non può esistere. L'istituzione stessa è sbagliata.
Tutto ciò che si avvicina al libero gioco della vita ci è praticamente ignoto. Si grida contro il peccatore, eppure non sono i colpevoli, ma gli stupidi che costituiscono la nostra vergogna. Non vi è peccato al di fuori della stupidità.
La via del paradosso è la via della verità. Per mettere a prova la realtà occorre vederla camminare sulla corda tesa. Solo quando le verità si fanno acrobati possiamo giudicarne il valore.
Quando la gente è d'accordo con me, sento sempre che devo avere torto.
La critica è in sé stessa un'arte.
Tutti quelli che esaltano il frastuono dei mass media, il sorriso imbecille della pubblicità, l'oblio della natura, l'indiscrezione innalzata al rango di virtù, li si deve chiamare: collaborazionisti della modernità.
Non possiamo fermare la modernità, ma non possiamo nemmeno subirla in modo passivo.
I moderni veri sono costretti a essere antimodernisti.
La modernità si è compiaciuta di mostrare che il dono gratuito è uno degli eventi più rari nella vita umana.
La modernità nasce su due paradigmi. La singolarizzazione, cioè l'individuo in sé e il funzionalismo.
Il moderno invecchia. Il vecchio torna di moda.
Il programma della modernità si inceppa proprio in quella che è, sin dall'inizio, la sua idea portante: la capacità della ragione umana.
L'operaio di una città moderna usufruisce, oggi, di un benessere materiale superiore a quello di un nobile dei secoli scorsi.
Moderno è l'uomo che pensa con il cervello proprio, non per ispirazione e autorizzazione di un'autorità religiosa o politica.