La così detta razza bianca è in realtà rosa-grigio.
Mistero non è che un termine altisonante per dire pasticcio.
Allora due applausi per la democrazia: uno perché ammette la diversità, due perché permette di fare critiche. Due applausi sono sufficienti perché non ci sarà occasione di farne tre. Solo l'amore e l'Amata Repubblica si riservano il terzo.
L'imboccare a lungo andare non ci insegna altro che la forma del cucchiaio.
La vita non ci dà mai quello che vogliamo nel momento che ci sembra adatto. Le avventure arrivano, ma non puntuali.
Quando pensiamo che i morti siano traditori e assurdi, abbiamo fatto un bel pezzo di strada verso il riconciliarci con la loro dipartita.
Finché il colore della pelle di un uomo sarà più importante di quello dei suoi occhi sarà sempre guerra.
Senza una chiara, definitiva, onnipresente coscienza di razza, non si tengono gli imperi.
Quando la proverbiale mancanza di elasticità del burocrate si combina con la meschinità del razzismo il risultato può fare vacillare la mente.
A: Mamma, cos'è il razzismo? B: Mangia, o chiamo l'uomo nero.
È facile cantare in tempi felici. Ma è duro farlo di fronte agli insulti, alle paure, alla minaccia della violenza, in mezzo all'odio o al silenzio dell'inazione: gli inni dei diritti civili aiutarono la causa di un popolo.
Un uomo dovrebbe, qualunque cosa accada, tenere per la propria casta, razza e discendenza. I bianchi vadano con i bianchi, i negri con i negri.
Il razzismo. È la paura del diverso, la persecuzione dell'estraneo: che sia l'ebreo internato nei campi di concentramento, l'uomo di colore ghettizzato dall'apartheid, o il vu cumprà all'angolo della strada.
Il razzismo è l'espressione del cervello umano ridotta ai minimi termini.
I terroni non so, ma noi italiani non siamo razzisti.