Fai che per te io sia l'estate anche quando saran fuggiti i giorni estivi.
Portami il tramonto in una tazza conta le anfore del mattino le gocce di rugiada. Dimmi fin dove arriva il mattino quando dorme colui che tesse d'azzurro gli spazi.
La fantasia può accendersi al solo udire una parola di libertà, ma la realtà è fatta di sbarre che rifiutano di aprirsi per farci volare via.
Se potessi rivederti fra un anno, farei tanti gomitoli dei mesi. Se l'attesa fosse soltanto di secoli li conterei sulla mano. E se sapessi che finita questa vita la mia e la tua proseguiranno insieme, getterei la mia come inutile scorza e sceglierei con te l'eternità.
Nessun vascello c'è che, come un libro, possa portarci in contrade lontane.
La fede è il ponte senza pilastri che porta ciò che vediamo verso la scena invisibile, troppo tenue per l'occhio.
L'amore è il fine ultimo della storia dell'umanità, l'amen dell'universo.
L'amore è passione, ossessione. Qualcuno senza cui non vivi.
Se la gelosia è un segnale d'amore, è come la febbre dell'ammalato, per il quale averla è un segnale di vita, ma di una vita malata e mal disposta.
L'amore semplifica tutte le cose.
Ogni uomo della vita mia era il verso di una poesia perduto, straziato, raccolto, abbracciato. Ogni amore della vita mia e cielo e voragine e terra che Maggio per vivere ancora.
L'amore è soltanto una delle manciate di espedienti che abbiamo a disposizione per evitare il vuoto.
Un amore impossibile che diventa possibile non è realizzare il sogno, ma spegnerlo. Le magie svelate perdono d'interesse.
Il più miserabile degli uomini viventi, anche se non crede più di amare, conserva ancora la possibilità d'amare.
L'amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e l'umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà.
Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo.
L'estate non si caratterizza meno per le sue mosche e zanzare che per le sue rose e le sue notti stellate.
L'estate più famosa fu quella del '68. Era così caldo che i coccodrillini scappavano dalle magliette e andavano a tuffarsi nelle granite al tamarindo.
Non c'è niente che sappia di morte più del sole in estate della gran luce, della natura esuberante. Tu fiuti l'aria e senti il bosco e ti accorgi che piante e bestie se ne infischiano di te. Tutto vive e si macera in se stesso. La natura è la morte.
Quando il cardo fiorisce e da un albero la cicala canoradiffonde l'armonioso frinire battendo le ali, è giuntoil tempo dell'estate, all'ombra e con il cuore sazio,beviamo allora il vino generoso godendo del dolce alitaredi Zefiro sul viso.
I nostri proverbi dovrebbero essere rifatti. Sono stati scritti d'inverno e adesso è estate.
L'inverno più freddo che abbia mai trascorso fu un estate a San Francisco.
Non c'è che una stagione: l'estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L'autunno la ricorda, l'inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla.
Era una di quelle domeniche di mezza estate in cui tutti se ne stanno seduti e continuano a ripetere: Ho bevuto troppo ieri sera.
Non ci sono più mezze stagioni. Vivaldi, fosse nato adesso, non faceva primavera, estate... Ne faceva una sola, una sola di strombazzamenti e la chiamava 'Tempo di merda'.
Le estati brevi, spesso sono delle primavere precoci.
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