Non è da stimare né chi s'abbandona con facilità all'amicizia né chi vi esita. È necessario correre rischi per amore dell'amicizia.
La voce della carne è: non aver fame, non aver sete, non aver freddo. Chi ha queste cose può gareggiare in felicità anche con Zeus.
Nelle discussioni fatte per amore di sé stesse più guadagna chi è vinto, in ragione di quel ch'egli vi impara.
Scacciamo per sempre da noi le cattive abitudini come se fossero uomini malvagi che ci hanno nuociuto per molto tempo.
Colui che fa qualcosa di nascosto contro i patti stipulati reciprocamente circa il non recare né ricevere danno non può confidare di non essere scoperto, anche se per il presente ciò gli riesce infinite volte: non può mai sapere se riuscirà a non farsi scoprire fino alla sua morte.
È non solo più bello ma anche più piacevole fare il bene anziché riceverlo.
Noi siamo tutti viaggiatori in questo mondo selvaggio, è il meglio che possiamo trovare nei nostri viaggi è un amico onesto.
L'amicizia degli uomini è dolce perché con un nodo d'affetto fa di molte anime un'anima sola.
Se gli amici sono pochi, avrò poca gioia; ma avrò in tal modo anche poca tristezza.
Dell'amicizia a prima vista, come dell'amore a prima vista, va detto che è la sola vera.
L'amicizia comincia dove termina o quando conclude l'interesse.
Per farsi un vero amico occorre, a volte, una vita intera. Bisogna aver sofferto e gioito assieme, litigato e condiviso i segni del destino.
Gli amici si meritano. E bisogna meritarli sempre, senza interruzione, correndo ogni giorno il rischio di contraddirli e di perderli.
L'amicizia è rimasta una delle poche cose su cui poter contare in un mondo che offre sempre meno sostegni.
L'amicizia stupida è trovarsi per dire cose, non per fare cose. Ci diciamo cose, chiocciando come un pollaio. Ci educhiamo parlando, non facendo cose.
Addio, amico mio, addio.Mio caro, sei nel mio cuore.Questa partenza predestinataPromette che ci incontreremo ancora.Arrivederci, amico mio, senza mano, senza parolaNessun dolore e nessuna tristezza dei sopraccigli.In questa vita, morire non è una novità, ma, di certo, non lo è nemmeno vivere.
Un uomo non può essere troppo attento nella scelta dei nemici. Io non ne ho uno che non sia stupido. Si tratta di uomini di una certa levatura intellettuale e, di conseguenza, mi stimano.
L'arte deduttiva data dall'esperienza e dall'osservazione consiste nel valutare le probabilità, nello stimare se queste sono consistenti e corrette al fine di costituire una prova.
Penso che una volta la leadership significasse imporsi; oggi è possedere le qualità necessarie per meritare la stima degli altri.
Sono lusingato di ricevere affetto e stima dal pubblico che si è affezionato a me, per questo cerco di dare il massimo e con la massima serietà, ma vivo la mia vita lavorativa come ogni comune mortale che si prepara al proprio lavoro e che cerca di migliorarsi.
Bisogna stimare di più l'uomo giusto che il consanguineo.
Un mio vecchio e stimato comandante era solito dire: "Prendete sempre sul serio il vostro compito e mai voi stessi".
Il desiderio di essere osservati, considerati, stimati, lodati, amati e ammirati dai propri compagni, è una delle più ataviche disposizioni scoperte nel cuore dell'uomo.
E non è quel che noi siamo e quel che noi facciamo, che ne rendi onorati o disonorati, ma sì ben quel che altri stimano, e pensano di noi.
La superbia non è altro, che il non istimare altrui.
Se la guerra non mi annovera tra le sue vittime, tornerò coperto di gloria e con la stima di tutti i miei concittadini.
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