La stoltezza ha questo di proprio: ricomincia sempre da capo la vita.— Epicuro
La stoltezza ha questo di proprio: ricomincia sempre da capo la vita.
Bello e virtù e le altre cose del genere vanno onorate se valgono a procurare piacere, se no, si mandino in pace.
E' meglio fallire per la sfortuna, dopo aver ben ragionato, che riuscire per la fortuna, dopo aver mal ragionato.
Non fare niente nella vita che ti farà temere che il tuo vicino se ne accorga.
È nobile cosa la povertà accettata con gioia.
Né la ricchezza più grande, né l'ammirazione delle folle, né altra cosa che dipenda da cause indefinite sono in grado di sciogliere il turbamento dell'animo e di procurare vera gioia.
Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere.
Lo stolto è felice e infelice allo stesso modo che il saggio.
Aver sempre ragione, farsi sempre strada, calpestare tutto, non aver mai dubbi: non sono queste le grandi qualità con cui la stoltezza governa il mondo?
Lo stolto non vede lo stesso albero che vede il saggio.
È meglio se sei un vagabondo e viaggi da solo, anziché ammuffire in compagnia degli stolti!
Il cervello dello stolto digerisce la filosofia trasformandola in follia, la scienza in superstizione, l'arte in pedanteria. È da questo che nasce l'istruzione universitaria.
Con lo stolto non vi è compagnia.
Lo stolto si meraviglia ad ogni discorso.
Volesse il cielo che gli stolti e i dappoco fossero capaci dei più piccoli mali, purtroppo invece sono capaci anche dei più grandi.