Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere.
Abbiate soprattutto il desiderio di separare le cose dal rumore che esse fanno.
Ritirati in te soprattutto quando sei costretto a stare tra la folla.
Più che alla fama, alla coscienza attendi.
Povero non è chi possiede poco, ma chi desidera di più.
Proprio come sceglierò la mia nave quando mi accingerò ad un viaggio, o la mia casa quando intenderò prendere una residenza, così sceglierò la mia morte quando mi accingerò ad abbandonare la vita.
Lo stolto si meraviglia ad ogni discorso.
Lo stolto è felice e infelice allo stesso modo che il saggio.
Il paese di più incerti confini che sia nel mondo è quello della umana stoltezza.
Con lo stolto non vi è compagnia.
"Questi figli sono miei, questa ricchezza è mia!", così pensando lo stolto è travagliato. ma se egli stesso non appartiene a sé stesso, quanto meno i figli, quanto meno la ricchezza!
Se lo stolto persistesse nella sua stoltezza diventerebbe saggio.
Aver sempre ragione, farsi sempre strada, calpestare tutto, non aver mai dubbi: non sono queste le grandi qualità con cui la stoltezza governa il mondo?
Il viaggiatore, se non incontra a tenergli compagnia uno migliore di lui o simile a lui, proceda decisamente da solo: con lo stolto non vi è compagnia.
L'uomo stolto ama stupirsi ad ogni parola.
La stoltezza ha questo di proprio: ricomincia sempre da capo la vita.
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