La caccia e la boxe appartengano alla macelleria, non allo sport.
Se procedi t'imbatti tu forse nel fantasma che ti salva: si compongono qui le storie, gli atti scancellati pel giuoco del futuro.
Quando il sesso era misterioso aveva un certo fascino che ora non ha più. I nostri antenati amavano donne che portavano sei paia di mutande e destavano passioni che oggi non suscitano più.
Il mondo muore di noia, l'impiego del tempo è letteralmente spaventoso. I giovani che si agitano un po' dovunque non se ne rendono forse conto, ma il loro vero problema non è né sociale né economico. A loro non interessa più nulla, ecco il fatto.
Dallo stadio calcistico il tifoso retrocede ad altro stadio: a quello della sua stessa infanzia.
Scopo della vita è quello di "farcela". Gli artisti del piede ce l'hanno fatta, ecco il segreto dell'entusiasmo che destano.
Il diritto di uccidere un cervo o una mucca è l'unica cosa sulla quale l'intera umanità sia fraternamente concorde, anche nel corso delle guerre più sanguinose.
Non c'è caccia come la caccia all'uomo e quelli che hanno cacciato a lungo uomini armati provando piacere a farlo non hanno più interesse per nient'altro.
Gli uomini s'impegnano a correr dietro a una palla e a una lepre: anche i re si divertono a questo modo.
In ogni bestia folgorata da un fucile in un sottobosco si ritorna a punire l'innocenza di Gesù Cristo.
Hanno detto che la caccia è immagine della guerra; e in effetti i contadini, i cui campi vengono devastati, devono senz'altro convenire sull'adeguatezza del confronto.
La caccia è davvero uno sport se tu disponi di tutto l'equipaggiamento e il tuo avversario non sa a che gioco sta giocando?
Il vero cacciatore ama gli animali a cui dà la caccia, forse anche perché li considera complici di questo gioco in cui ritrova la sua origine esistenziale. Non spara, per esempio, sul bersaglio fermo: lo considera sleale.
La caccia non è una forma naturale della lotta per l'esistenza, ma un ritorno volontario allo stato selvaggio.
Nella caccia non vedo che un atto inumano e sanguinario, degno solamente dei selvaggi e di uomini che conducono una vita senza coscienza.