Può forse un uomo cosciente avere il minimo rispetto di sé?— Fëdor Dostoevskij
Può forse un uomo cosciente avere il minimo rispetto di sé?
Manifestare la personalità è un'esigenza di autoconservazione.
La lussuria genera la lascivia, la lascivia la crudeltà.
Penso che se il diavolo non esiste, ma l'ha creato l'uomo, l'ha creato a sua immagine e somiglianza.
Chiunque voglia sinceramente la verità è sempre spaventosamente forte.
Onora chi più è vecchio.
I libri si rispettano usandoli, non lasciandoli stare.
Io rispetto i calli alle mani. Sono un titolo di nobiltà.
Vivere in pace è rispettare le opinioni altrui e dare molto, molto più di quanto si prende. È la volontà di condividere ciò che si possiede.
Se tratti la gente con rispetto guadagnerai un'ampia benevolenza e migliorerai gli affari.
Mi sentirei di essere più ottimista verso un futuro migliore per l'uomo se egli spendesse meno tempo a provare che può prendere in giro la Natura e più tempo ad assaporare la sua dolcezza e a rispettare la sua anzianità.
Mantenete nei confronti degli altri ciò che avete promesso a voi stessi da soli.
Al cuore di ogni dialogo sincero c'è, anzitutto, il riconoscimento e il rispetto dell'altro. Soprattutto c'è l'"eroismo" del perdono e della misericordia, che ci liberano dal risentimento, dall'odio e aprono una strada veramente nuova.
Il comune sentire di un popolo, le basi del suo pensiero e della sua creatività, i principi fondamentali della sua vita, i criteri di giudizio in merito alle priorità, alle norme di azione, si fondano, si fondono e crescono su una visione integrale della persona umana.
Ogni dolore ha la propria sacralità.