Francesco Bacone, attraverso questa frase, esplora la naturale tendenza umana di avventurarsi in nuove sfere senza un solido fondamento conoscitivo. Suggerisce che l'ignoranza può spingerci a intraprendere azioni coraggiose ma potenzialmente rischiose o illusorie, poiché non siamo sufficientemente informati per valutare le conseguenze e i benefici di tali iniziative. L'aforisma riflette una profonda consapevolezza del rapporto fra conoscenza ed azione: mentre l'ignoranza può generare un falso senso d'infallibilità, la vera audacia risiede nell'affrontare sfide con piena cognizione delle difficoltà e dei pericoli. In questa riflessione Bacone invita a non confondere coraggio con imprudenza.