Fra i trent'anni e i quaranta sentiamo il bisogno di amici. Dopo i quaranta sappiamo che non ci salveranno più di quanto ci abbia salvati l'amore.
Quando senti che il tuo tesoro di prestigio e di ingegno è agganciato, non hai più da preoccuparti di nessuno; puoi facilmente controllarlo.
Essere innamorati è una gran cosa, ti fanno un sacco di complimenti e cominci a pensare di essere un grand'uomo.
Ciascuno si sospetta dotato di almeno una delle virtù cardinali.
Amo la gente e amo che la gente mi ami, ma lascio il mio cuore dove Dio lo ha messo: all'interno di noi stessi.
Continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato.
L'amicizia con l'ignorante è cosa non meno sciocca che il ragionare con un ubriaco.
Le persone capitano per caso nella nostra vita, ma non a caso. Spesso ci riempiono la vita di insegnamenti. A volte ci fanno volare in alto, altre ci schiantano a terra insegnandoci il dolore... donandoci tutto, portandosi via il tutto, lasciandoci niente...
L'amicizia è come la musica: due corde parimenti intonate vibreranno insieme anche se ne toccate una sola.
L'amicizia è più tragica dell'amore perché dura più a lungo.
Un buon proposito non è mai perso: colui che semina cortesia raccoglie amicizia; e colui che pianta felicità raccoglie amore.
La migliore regola dell'amicizia è quello di mantenere il tuo cuore un po' più morbido rispetto alla tua testa.
Partecipiamo alle sventure degli amici non piangendoci sopra, ma dandoci da fare.
L'amcizia è il matrimonio dell'anima.
Forse non esistono nemmeno amici buoni o cattivi, forse ci sono solo amici, persone che prendono le tue parti quando stai male e che ti aiutano a non sentirti solo.
Se un amico è in difficoltà, non lo infastidire chiedendo se c'è qualcosa che puoi fare. Pensa a qualcosa di appropriato e fallo.
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