Aristotele, con la sua profonda comprensione dell'essenza umana, definisce l'amore fraterno in termini di un'unica anima che si manifesta attraverso due corpi distinti. Queste parole evocano una visione poetica e filosoficamente ricca della vera amicizia: non solo come rapporto sociale o emozionale superficiale, ma piuttosto come fusione spirituale di anime gemelle in un legame che trascende le barriere fisiche. L'idea del cuore che batte nel doppio spazio delle due esistenze individuali suggerisce una profonda connessione emotiva e intellettuale, dove l'altrui benessere è intrinsecamente connesso al proprio. Questa definizione della vera amicizia promuove un'idea di reciprocità e interdipendenza che va oltre la semplice coesistenza o convenienza sociale.