L'amor proprio è il più grande di tutti gli adulatori.
È una grande abilità nascondere la propria abilità.
Il desiderio di sembrare intelligenti spesso c'impedisce di esserlo.
Chi vive senza follie, non è così saggio come crede.
Non c'è sciocco più pericoloso di quello che ha un po' d'ingegno.
Ciò che rende la vanità degli altri insopportabile, è che offende la nostra.
Tutti, schiavi e vittime dell'amor proprio, non vivono per vivere, ma per far credere di aver vissuto.
L'umanità ci sta a farsi i complimenti fino a quando non viene uno a dire della loro inutilità. Allora si arrossisce, perché l'amor proprio viene stuzzicato.
Amare se stessi è l'inizio di un idillio che dura tutta la vita.
Quando si deve trattare con il prossimo prendere dalla parte dove non c'è amor proprio.
Quando il mio amor proprio, approfittandosi di qualche momento di disattenzione, costruirà i suoi castelli in aria, mi vorrà far volare, volare, io mi faccio una legge di pensare sempre a questi tre luoghi: il Getsemani, la casa di Caifas, il Calvario.
L'amor proprio degli sciocchi scusa quello delle persone di spirito.
Solo Dio può guarirci dal nostro amor proprio, perché solo Lui può soddisfarlo, compierlo. Lo fa esistere in un rapporto unico che stabilisce tra lui e noi.
L'amor proprio è il debole di tutti gli esseri umani.
Tutto è amor proprio nell'uomo e in qualunque vivente. Amabile non pare e non è, se non quegli che lusinga, giova etc. l'amor proprio degli altri.