Tutto è amor proprio nell'uomo e in qualunque vivente. Amabile non pare e non è, se non quegli che lusinga, giova etc. l'amor proprio degli altri.
— Giacomo Leopardi
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La nostra interpretazione
L’idea di fondo è che, in ogni essere umano e in ogni creatura vivente, il motore principale delle azioni e dei sentimenti sia l’interesse per sé stessi. Ogni gesto, anche il più apparentemente generoso, è in qualche modo attraversato dal desiderio di trarne un vantaggio, di nutrire la propria immagine, di proteggere la propria sensibilità. La persona che appare amabile, stimata, amata, lo è soprattutto quando riesce a toccare e compiacere questo nucleo di interesse personale negli altri, quando sa lusingare, confermare, rassicurare il bisogno di valore e di riconoscimento che ciascuno porta dentro di sé.
Dietro i rapporti umani non si nasconde quindi una pura gratuità, ma una trama di scambi in cui il proprio tornaconto, anche psicologico e affettivo, ha un peso decisivo. Viene messo in discussione l’ideale di un amore totalmente disinteressato e incorrotto, lasciando emergere un’immagine dell’uomo come essere inevitabilmente centrato sul proprio benessere. L’affetto, l’amicizia, la stima diventano così fenomeni da leggere non solo come slanci verso l’altro, ma anche come forme più o meno consapevoli di cura di sé, in cui l’altro viene valorizzato nella misura in cui contribuisce a farci sentire vivi, importanti e confermati.
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