L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia.
— François de La Rochefoucauld
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La nostra interpretazione
L’esperienza dei sentimenti mette spesso in luce un contrasto sorprendente tra l’ideale dell’amore e le conseguenze concrete che esso genera nella vita delle persone. Quando un legame affettivo si intreccia con la gelosia, il possesso, la paura di perdere l’altro, può produrre reazioni che somigliano più all’ostilità che alla dolcezza, più al conflitto che alla comprensione reciproca. La vulnerabilità che nasce dal sentirsi legati profondamente a qualcuno espone all’angoscia del rifiuto, del tradimento, della perdita, e questa sofferenza può trasformarsi in rabbia, rancore, desiderio di ferire.
In molti rapporti l’intensità del coinvolgimento affettivo rende più violente le rotture e le delusioni. Il dolore per un amore spezzato, per una promessa non mantenuta o per un sentimento non ricambiato assume toni così estremi da distorcere la memoria del bene condiviso. Ciò che un tempo appariva come tenerezza diventa motivo di amarezza; ciò che veniva visto come complicità si trasforma in sospetto. In questo modo, ciò che nasce come ricerca di unione e intimità finisce spesso per generare distanza, incomprensione, rivalità. La riflessione sui risultati concreti delle relazioni affettive svela quanto la linea di confine tra amore e odio possa essere sottile, e quanto facilmente la fragilità umana scivoli dall’uno all’altro quando l’orgoglio viene ferito o le aspettative vengono disattese. L’osservazione non nega l’esistenza di un amore autentico, ma mette in guardia dalla tendenza a idealizzarlo, invitando a riconoscere la parte oscura che può emergere quando il sentimento si confronta con i limiti, le paure e gli egoismi di ciascuno.
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