Lascia dormire il futuro come si merita.— Franz Kafka
Lascia dormire il futuro come si merita.
Il lavoro intellettuale strappa l'uomo alla comunità umana. Il lavoro materiale, invece, conduce l'uomo verso gli uomini.
Le corde della lira dei poeti moderni sono interminabili pellicole di celluloide.
Un'immagine della mia esistenza sarebbe una pertica inutile, incrostata di brina e neve, infilata obliquamente nel terreno, in un campo profondamente sconvolto, al margine di una grande pianura, in una buia notte invernale.
Dal tuo vero avversario ti viene un coraggio illimitato.
Bisognerebbe leggere, credo, soltanto i libri che mordono e pungono. Se il libro che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo?
Quand'è che il futuro è passato da essere una promessa a essere una minaccia?
L'uomo dell'avvenire dovrà nascere fornito di un cervello e di un sistema nervoso del tutto diversi da quelli di cui disponiamo noi, esseri ancora tradizionali, copernicani, classici.
Il guaio del nostro tempo è che il futuro non è più quello di una volta.
Le leggi dell'umanità devono comprendere il passato, il presente e il futuro che portiamo dentro di noi; chiunque possieda uno solo di questi termini, possiede solo un frammento della legge morale del mondo.
È meglio guardare avanti e prepararsi che guardare indietro e dispiacersi.
E nemmeno è utile sapere ciò che accadrà: gran miseria angustiarsi per ciò cui non puoi porre rimedio.
Tutti siamo capaci di inventare il futuro, ma solo chi è saggio può creare il (proprio) passato.
La coscienza è il tramite fra ciò che è stato e ciò che sarà, un ponte gettato tra il passato e il futuro.
Il bene dell'uomo coincide con la sua strutturale apertura al futuro.
È meglio che io guardi sempre avanti, al futuro, senza mai voltarmi indietro. Anche perché, se mi voltassi a guardare indietro, rischierei di andare a sbattere.