L'Atene del terzo secolo, se potessimo visitarla, ci sembrerebbe quasi popolata di pazzi.
La mia solitudine non dipende dalla presenza o assenza di persone; al contrario, io odio chi ruba la mia solitudine, senza, in cambio, offrirmi una vera compagnia.
"Io ho fatto questo" dice la mia memoria. "Io non posso aver fatto questo" dice il mio orgoglio e rimane irremovibile. Alla fine è la memoria a cedere.
Parlare molto di sé può anche essere un sistema per nascondersi.
L'anima tedesca è tutta un intrico di labirinti, in essa ci sono caverne, nascondigli, trabocchetti; molta parte ha nel suo disordine l'attrattiva del misterioso; ben conosce il tedesco i segreti sentieri che portano al caos.
Si è accettato il valore di questi valori come dato, come qualcosa di effettivo, al di là di ogni discussione.
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