Conta per perduto il giorno senza danza.— Friedrich Nietzsche
Conta per perduto il giorno senza danza.
Chi si sente destinato alla contemplazione e non alla fede, trova tutti i credenti troppo rumorosi e importuni: si mette al riparo da loro.
Non c'è niente da fare: ogni maestro ha un solo allievo, e questo gli diventa infedele perchè è destinato anche lui a diventare maestro.
In fondo vi è serenità soltanto dove vi è vittoria.
La decisione del cristiano di trovare brutto e malvagio il mondo ha reso il mondo brutto e malvagio.
Chi ha contemplato l'ideale di un altro, ne è il giudice inesorabile e per così dire la cattiva coscienza.
Il successo o l'insuccesso nello studio della danza dipende molto da come si iniziano gli studi; per questo occorre dare molta importanza alla scelta del maestro.
La danza in tutte le sue forme, non può essere esclusa da una nobile educazione: danzare con i piedi, con le idee, con le parole, e devo aggiungere che bisogna saper danzare con la penna?
La danza è un canto del corpo, sia esso di gioia o di pena.
È la danza più dolce che io abbia mai ballato, ciò che sento è la musica che mi scorre nelle vene, è fatta delle notti, del mare, dei campi, del profumo dell'asfalto quando piove.
Danziamo, danziamo... altrimenti siamo perduti.
Ciò che non può danzare sulla mia bocca va ad urlare nel profondo dell'anima.
Colui che danza cammina sull'acqua e dentro una fiamma.
La terra gira e non cade. La trottola gira e non cade. Quello che gira non cade. Così a volte credo che nella danza non ci sia la morte. Che dio è il danzante.
Mi sono innamorata della danza perché è l'unica arte che si avvicina all'amore. Si fa con il corpo, l'anima e il cuore, almeno nei casi migliori."
Gli unici maestri di ballo che potevo avere erano Jean Jacques Rousseau, Walt Whitman e Nietzsche.