Grazie alla musica le passioni godono di se stesse.
Onorate e rispettate il sonno! Questa è la prima cosa! Ed evitate tutti quelli che dormono male e stanno svegli la notte! Perfino il ladro ha rispetto per il sonno: sempre sguscia via silenzioso nella notte.
Ogni specie di pessimismo e di nichilismo diventa nella mano del più forte soltanto un martello e uno strumento in più, per acquisire un nuovo paio di ali.
La Chiesa combatte la passione con l'estirpazione in ogni senso: la sua prassi, la sua «cura» è il castratismo. Essa non chiede mai: «come si spiritualizza, si abbellisce, si divinizza un desiderio?»
I pensieri sono azioni.
La mia formula per la grandezza dell'uomo è amor fati: non volere nulla di diverso, né dietro né davanti a sé, per tutta l'eternità.
Suonare la chitarra è come fare l'amore: bisogna essere davvero stupidi per dimenticare come si fa una volta che si è imparato.
La musica tradizionale è basata su esagrammi. Proviene dalle bibbie, da epidemie e carestie, e gira intorno alla morte.
La musica è un meraviglioso stupefacente, a non prenderla troppo sul serio.
La grande musica è sempre drammatica, crea continuamente delle tensioni e le risolve ad un livello più alto.
Un uomo non può essere ebbro di un romanzo o di un quadro, ma può ubriacarsi della Nona di Beethoven, della Sonata per due pianoforti e percussione di Bartók o di una canzone dei Beatles.
Ama la musica. Essa, come la religione di Gesù, affratella i felici e gl'infelici, i grandi e i piccoli, i belli o i brutti.
La musica può nominare l'innominabile e comunicare l'inconoscibile.
La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare.
La musica è un linguaggio di fratellanza e l'orchestra è l'embrione della società perché tutti devono ascoltare anche le voci degli altri.
Ciò che entra con facilità nell'orecchio ne esce con facilità. Ciò che entra con difficoltà nell'orecchio, ne esce con difficoltà. Questo vale per lo scrivere ancor più che per il fare musica.