Orwellianamente parlando, siamo un popolo di maiali, dunque è logico che ci governi il più maiale.
Abbiamo l'ambizione di cambiare l'Italia, non di cambiare il governo.
L'obiettivo costante del governo è dividere e organizzare i diversi uffici in modo che ognuno di essi possa controllare l'altro; che l'interesse privato di ciascun individuo faccia da sentinella sui diritti pubblici.
Il governo ha per missione di far sì che i buoni cittadini siano tranquilli, e che quelli cattivi non lo siano.
C'è chi, come prezzo del proprio misfatto, ebbe la forca, chi la corona.
Gli ignoranti saranno sempre ignoranti, perché la forza è nelle mani di chi ha interesse che la gente non capisca, nelle mani del governo, dei neri, dei capitalisti...
Per un paese, avere grandi scrittori è come avere un altro governo. Questo è il motivo per il quale nessun governo ha mai amato i grandi scrittori, ma solo quelli minori.
E' proprio durante la guerra che il governo copre con un velo impenetrabile i suoi latrocini e i suoi errori.
Uno stato è politicamente libero, se le sue istituzioni politiche rendono di fatto possibile ai suoi cittadini di cambiare governo senza spargimento di sangue, nel caso in cui la maggioranza desideri un tale cambiamento di governo.
La carestia, la peste e la guerra sono i tre più famosi ingredienti di questo basso mondo... Ma la guerra, che riunisce tutti questi doni, ci viene dall'inventiva di tre o quattrocento persone sparse sulla superficie del globo sotto il nome di principi o di governanti.
Il governo prosegue fino al termine della legislatura. Io sono indispensabile alla coalizione, sono l'unico che la tiene insieme.