La regola d'oro è che non ci sono regole d'oro.
Non amare il tuo prossimo come te stesso: se sei in buoni rapporti con te stesso, è un'impertinenza, nel caso opposto, è un'offesa.
Fa in modo che si veda che stai adulando un uomo, perché ciò che lo lusinga realmente è il fatto che tu pensi che valga la pena lusingarlo.
Il mondo è popolato per la maggior parte da gente che non dovrebbe esistere.
Lui non sa nulla e pensa di sapere tutto: tutto ciò fa pensare chiaramente ad una carriera politica.
Chi non ha mai sperato non può mai disperare.
Quel che facciamo per gli altri ci sembra sempre molto, quel che per noi fanno gli altri ci pare nulla.
Per progredire occorre mettere gli altri al primo posto.
La mia felicità dipende dalla felicità altrui.
Anche coloro che perseguono il proprio bene personale cercano di ammantarlo di universalità, e dichiarano: Il mio bene coincide con il bene di tutti, il mio bene non serve a me soltanto, ma a ogni altro uomo. E facendo il mio bene, mi metto al servizio dell'umanità intera.
Ti senti vivo nella misura in cui puoi aiutare gli altri.
Io sono dell'opinione che la mia vita appartenga alla comunità, e fintanto che vivo è un mio privilegio fare per essa tutto quello che mi è possibile.
Amare significa volere per una persona le cose che si ritengono buone a motivo di lei e non per sé stessi, ed essere pronti a compiere queste cose secondo le proprie possibilità.
Il cittadino cha aiuta gli altri è la consolazione della patria.
Il problema del potere è come ottenere il suo uso responsabile piuttosto che il suo uso irresponsabile ed indulgente - ovvero come fare in modo che gli uomini di potere vivano per il pubblico piuttosto che contro il pubblico.
Com'è bello scoprire che la fede ci fa uscire da noi stessi, dal nostro isolamento e, proprio perché ricolmi della gioia di essere amici di Cristo Signore, ci fa muovere verso gli altri, rendendoci naturalmente missionari!