È sorprendente che io abbia vinto, stavo correndo contro la pace, la prosperità e l'incombenza.— George W. Bush
È sorprendente che io abbia vinto, stavo correndo contro la pace, la prosperità e l'incombenza.
Una pietra miliare sulla strada della democrazia.
Si può ingannare una parte del popolo per tutto il tempo, e questi sono quelli su cui ci si deve concentrare.
Il corso di questa nazione non dipende dalle decisioni di altri. Qualunque azione sia richiesta, ovunque l'azione sia necessaria, io difenderò la libertà e la sicurezza del popolo americano.
Girano voci sugli Internets...
Al vincitore nessuno chiederà mai conto di quello che ha fatto.
Colui che sarà nella guerra più vigilante a osservare i disegni del nimico e più durerà fatica ad esercitare il suo esercito, in minori pericoli incorrerà e più potrà sperare della vittoria.
Volendo abbattere il nemico, dobbiamo commisurare il nostro sforzo alla sua capacità di resistenza; questa si esprime mediante un prodotto i cui fattori inseparabili sono: la grandezza dei mezzi disponibili e la forza della volontà.
La nuvola nasconde le stelle e canta vittoria ma poi svanisce: le stelle durano.
Le vittorie consumano le forze al pari o poco meno delle disfatte, e le forze si perdono inutilmente se non prive di consiglio, o lo scopo è tale che non possa ottenersi.
La leadership è far fare a qualcuno ciò che non vuole fare per ottenere ciò che vuole ottenere.
Quando sei molto stanco anche il momento del trionfo non sembra più che parte dello stesso brutto sogno.
Il rugby è uno sport straordinario, l'unico dove la vittoria passa sempre dalle mani del compagno.
La pace ha le sue vittorie, non meno celebri di quelle della guerra.
Era tema costante di Totila il ritenere che il vizio e la rovina nazionale siano inseparabilmente connessi; che la vittoria sia il frutto della virtù morale e militare, e che il principe, e anche il popolo, siano responsabili dei crimini che essi trascurano di punire.