Venere, che le Grazie fioriscono, dinotando la primavera.— Giorgio Vasari
Venere, che le Grazie fioriscono, dinotando la primavera.
Laonde mai non si doverebbe torcere il muso, quando si incontra in persone che in aspetto non hanno quella prima grazia o venustà, che dovrebbero dare la natura ne venire al mondo a chi opera in qualche virtù, perché non è dubbio che sotto le zolle della terra si ascondono le vene dell'oro.
Grandissimo è certo il dono delle virtù, la quale non guardando a grandezza di roba, né a dominio di stati o nobiltà di sangue, il più delle volte cigne et abbraccia e sollieva da terra uno spirito povero:assai più che non fa un bene agiato di ricchezze.
Quanto sia biasimevole in un a persona eccellente il vizio dell'invidia, che in nessuno doverebbe ritrovarsi, e quanto scelerata et orribil cosa il cercar sotto spezie d'una simulata amicizia, spegnere in altri, non solo la fama e la gloria.
Nello stupendo maggio, quando esplodevano tutte le gemme, proprio allora nel mio cuore è spuntato l'amore.
Per quanto ognuno veda l'autunno come una stagione già vissuta, la primavera è sempre, a tutti, una rinascita.
La primavera non è primavera se non arriva troppo presto.
Chi vuol goder l'aprile nella stagion severa, rammenti in primavera che il verno tornerà. Per chi fedel seconda così prudente stile, ogni stagione abbonda de' doni che non ha.
L'aria vibrava delle nostre possibilità infinite, in quelle sere di primavera. Vibrava nei nostri occhi un po' sfuocati dalla birra, sulle nostre pelli tese e abbronzate, sui nostri muscoli giovani.Sulla nostra voglia rabbiosa di tutto.
Ci sono delle piogge primaverili deliziose in cui il cielo sembra piangere di gioia.
Arte senza cuore. Primavera senza sole.
Nessuna bellezza di primavera, nessuna bellezza estiva ha la grazia che ho visto in un volto autunnale.
Nessun uomo può assaporare i frutti dell'autunno mentre si sta deliziando il suo olfatto coi fiori della primavera.
Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi.