La politica è una cosa seria. Spesso, quando vedo i miei colleghi sul palco accanto ai politici, penso che non lo facciano per passione civile, ma per farsi pubblicità.
Ci sono donne, star, che hanno raggiunto il gotha del cinema mondiale, multimilionarie... Be', continuano a fare mossette sul tappeto rosso per mostrare le chiappe. Modello "bona fatale". Sono i-m-b-a-r-a-z-z-a-n-t-i. Non voglio fare la bacchettona, ma insomma...
I finanziamenti ministeriali vanno dati solo alle opere prime vere. Basta coi bacucchi al centesimo film finanziati dal governo.
Le donne non sono migliori degli uomini. Ma partoriscono, e quindi sono più stabili, anche sentimentalmente. Sono meno leggere, più affidabili. Agli uomini le responsabilità danno fastidio.
Il mio lavoro è un gioco, un gioco molto serio.
Il gioco è la contemplazione, sottratta alla serietà della passività come intuizione e bisogno e dell'attività come intelletto e ragione.
Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo.
La serietà non è una virtù. Sarebbe un'eresia, ma un'eresia molto più giudiziosa, dire che la serietà è un vizio.
Chi ha detto che non è serio amare due donne nello stesso momento, o perder tempo per fare la formazione della propria squadra?
Certe ragazze ormai pensano che sia facile prendere il posto di Sabrina Ferilli nel cine-panettone così come andare in Parlamento. La politica è una cosa seria. E anche lavorare in televisione richiede impegno serietà e professionalità, che si matura soltanto con la gavetta.
Tutti sanno, cioè, che un clown dev'essere malinconico per essere un buon clown, ma che per lui la malinconia sia una faccenda seria da morire, fin lì non arrivano.
Per i vecchi, la mancanza di serietà della nuova arte è un difetto che è sufficiente ad annullarla; mentre per i giovani, questa mancanza di serietà, è il sommo valore dell'arte, e, di conseguenza, cercano di commetterla in modo più deciso e premeditato.
Bisogna essere seri almeno riguardo a qualcosa, se si vuole avere divertimenti nella vita.
Un'onesta e fedele divulgazione è la base di ogni seria cultura, perché nessuno può conoscere di prima mano tutto ciò che sarebbe, anzi è necessario conoscere.
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