L'ira è il ricordo di un odio nascosto o di un rancore.— Giovanni Climaco
L'ira è il ricordo di un odio nascosto o di un rancore.
Come non è possibile uccidere le fiere senza armi, così neppure è possibile acquisire la mancanza di rancore senza umiltà.
Il silenzio praticato con cognizione di causa è padre della preghiera, affrancamento dalla schiavitù, custodia del fuoco, sentinella dei pensieri.
Colui che ha l'amore rende a sé estranea l'ira, ma chi coltiva l'odio raccoglie per sé fatiche inopportune.
Le tigri dell'ira sono son più sagge dei cavalli della sapienza.
L'ira sfrenata genera pazzia.
L'ira senza forze è vana.
Non ho mai conosciuto uno che non valesse un fico secco e che non fosse irascibile.
Chiunque può arrabbiarsi: questo è facile. Ma arrabbiarsi con la persona giusta, e nel grado giusto, ed al momento giusto, e per lo scopo giusto, e nel modo giusto: questo non è nelle possibilità di chiunque e non è facile.
Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l'ira.
Ira è breve furor.
La rabbia che si manifesta ci mostra che non eravamo in sintonia con la nostra sensibilità più profonda. Quindi non dobbiamo reprimere la rabbia, bensì parlare con essa.
A poco serve l'ira se non è sostenuta da adeguate forze.