Più la paura è forte, più tu devi essere più forte.— Guido Sperandio
Più la paura è forte, più tu devi essere più forte.
Avevo una vita alle spalle e un'altra davanti, avevo una storia anzi due, che meritavano un romanzo. Anzi doppio. Arriverà il giorno, senz'altro, che lo scriverò, mi dissi. L'ho scritto.
Fred è solo. Unica compagnia: ricordi, rimorsi, rimpianti. Si gratta nervosamente la nuca. Sbuffa. Raggiunge il bagno. Si passa una mano sulle guance mentre si osserva nello specchio. Occhi negli occhi. Non si piace. Per niente. Palpebre gonfie. Pelle bianchiccia cadente. Sguardo spento.
Di agende Sisti non ne teneva. Le aveva sempre aborrite. Tutti quei nomi... Adelina, Adriana, Alberta, Annalisa... in buon ordine dalla A alla Zeta, gli avrebbero prodotto l'effetto di lapidi. Il buon ordine di un cimitero. Di storie passate, morte.
Il soffitto del loft offriva motivi variegati, non c'è come la creatività delle muffe e dei ragni, le tele intrecciavano composizioni da esposizione d'arte. Mancava solo la firma del celebre artista alla moda per finire alla Biennale, a Venezia, in grande gloria.
Di solito i blogger sono apprendisti-mancati-pretesi letterati che si dannano a cercare stima e fama in Internet. O signore e signorine che approfittano della copertura di un nickname, per sfogare umori e ardori, esibire dolciastre poesie o confidare i propri amori (di regola infelici).
La nostra pazienza otterrà più della nostra forza.
Tale è la forza dell'abitudine che ci si abitua perfino a vivere.
La forza del Branco è il Lupo, e la forza del Lupo è il Branco.
Conoscere i libri è una forza, conoscerli più della vita una debolezza.
Non educare i bambini nelle varie discipline ricorrendo alla forza, ma come per gioco, affinché tu possa anche meglio osservare quale sia la naturale disposizione di ciascuno.
Le passioni sulla cui origine ci inganniamo sono quelle che ci dominano più fortemente. I nostri stimoli più deboli sono quelli della cui natura ci rendiamo conto.
Perde il nome la Possanza, che di barbari s'aita: Vile è il trono, a cui sostegno son quell'armi, ed onta il regno.
Che cos'è che ci rende umani? Qualcosa che non si può programmare, che non si può mettere in un chip... è la forza del cuore umano, la differenza tra noi e le macchine.
Chi ti offende o è più potente o è più debole di te: se è più debole, risparmialo, se è più potente, risparmia te stesso.
Forti sentimenti non fanno necessariamente un forte carattere. La forza di un uomo si deve misurare dal potere dei sentimenti che riesce a governare e non dal potere di quelli che governano lui.