Il dolore ci fa più grandi di quanto noi stessi avremmo voluto.
Nulla è così buono per una persona ignorante quanto il silenzio; e se egli fosse cosciente di questo non sarebbe un ignorante.
Tempo. Non so più che significa. Uno crede di averlo e poi si accorge che è il tempo a averti in pugno.
Nemmeno quelli che sembrano cambiamenti improvvisi, improvvisi lo sono veramente. D'improvviso c'è solo il momento in cui ne prendiamo coscienza.
Io sono un essere che pensa, che dubita, che nega, che conosce solo poche cose, che ne ignora molte, che odia, che vuole e che non vuole, che immagina, che ama e che sente. E che pur sapendo che tutte queste cose potrebbero anche non esistere, sa invece che esistono tutte dentro il suo cervello.
Il credente sa che Dio gli ha affidato radicalmente tutto, ma sa anche che deve disporsi ogni giorno a ricevere nuovamente tutto, come dono, da Dio.
Chi soffre, al momento della sofferenza, ignora sempre quale ne sia l'intensità e solo può valutarla, dopo, dalla scia di dolore che ne resta.
Sii ciò che sei. Questo è il primo passo per diventare migliore di ciò che sei.
Sono consapevole dei miei limiti, ma sono anche sicuro di non essere circondato da giganti.
La coscienza è quella vocina interiore che ci avverte, quando meno ce lo aspettiamo, che qualcuno ci sta guardando.
Aumentare la nostra consapevolezza sulle questioni ambientali più urgenti del nostro tempo, è più importante che mai.