Io non ho mai le idee così chiare come quando ho bevuto.— Alexandre Dumas padre
Io non ho mai le idee così chiare come quando ho bevuto.
Ma il sonno è una divinità capricciosa e proprio quando lo si invoca, si fa aspettare.
Ogni dolore ha la propria sacralità.
Il coraggio incute rispetto anche ai nemici.
Dio ha voluto che lo sguardo dell'uomo fosse la sola cosa che non può nascondere.
Faceva onore alla tavola come un uomo condannato da quattro o cinque mesi alla cucina italiana, cioè una delle peggiori cucine del mondo.
Arriva un momento nel quale t'adduni, t'accorgi che la tua vita è cangiata. Fatti impercettibili si sono accumulati fino a determinare la svolta. O macari fatti ben visibili, di cui però non hai calcolato la portata, le conseguenze.
Io porto in me il germe, lo spunto, la possibilità di tutte le capacità e di tutte le attività.
L'evoluzione dell'umanità corre su binari paralleli rispetto all'aumento e all'espansione della consapevolezza.
Sono nato per rimanere giovane, e ho avuto il vantaggio di accorgermene il giorno in cui ho smesso di esserlo.
Il cambiamento si produce non solo tentando di obbligarsi a cambiare, ma anche prendendo coscienza di ciò che non funziona.
Mi resi conto solo in quel momento di quanto lo desiderassi, di averci pensato così tanto da memorizzare la forma esatta delle sue labbra, di aver immaginato di far scorrere il dito sulla curva del suo mento.
Un impiegatuccio in un ufficio postale è pari a un conquistatore se la consapevolezza è comune ad entrambi.
La scelta consapevole è creativa. La scelta inconscia è distruttiva. Questo è come finiamo col vivere le vite delle altre persone.
Quando il 2 giugno 1946 nacque la Repubblica, tutti avemmo la consapevolezza che conservare integri nel tempo gli ideali cui essa si ispirava, avrebbe comportato momenti di duro impegno ed anche grandi sacrifici.
La demenza non può riconoscere se stessa, nello stesso modo con cui la cecità non può vedersi.