V'è una sola cosa al mondo eternamente bella, giovane e feconda: l'arte divina.
La felicità è come quei palazzi delle isole incantate alle cui porte stanno a difesa i draghi: bisogna combattere per conquistarli.
Ho nel cuore tre sentimenti con i quali non ci si annoia mai: la tristezza, l'amore e la riconoscenza.
Entrando nel passato, dimentico il presente; avanzando libero e indipendente nella storia, non ricordo più che sono prigioniero.
Il sonno è una divinità capricciosa e proprio quando lo si invoca, si fa aspettare.
Che cosa è la morte per me? Un grado di più nella calma, e forse nel silenzio.
L'opera d'arte è sempre una confessione.
La vita imita l'arte più di quanto l'arte non imiti la vita.
Quel che c'è di anormale nella vita è in normale rapporto con l'arte. È la sola cosa nella vita che sia in normale rapporto con l'arte.
L'arte ritrova quello che la natura guastata ha perduto.
In arte le buone intenzioni non hanno il minimo valore. Tutta l'arte cattiva è il risultato di buone intenzioni.
Chi dice che l'arte non deve propagandare dottrine si riferisce di solito a dottrine contrarie alle sue.
Vinco perché non mollo mai, ma guai pensare che l'arte sia una gara.
Come le arti non liberali si propongono come fine il guadagno e il piacere, così le arti degne di un uomo libero aspirano alla virtù e alla gloria.
L'arte, insomma, è il tentativo reiterato, che commuove perfino l'intelligenza, di sbrogliarsela in questo mondo e nelle sue avversità, cosa che, come sappiamo, è possibile solo facendo ripetutamente uso della menzogna e della falsità, dell'ipocrisia e dell'autoinganno.
O si è un'opera d'arte o la si indossa.
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