Non ci può essere una crisi la prossima settimana: la mia agenda è già piena.
L'esercito convenzionale perde se non vince; la guerriglia vince se non perde.
Abbiamo perso di vista una delle massime fondamentali della guerriglia: la guerriglia vince se non perde. L'esercito convenzionale perde se non vince.
Ogni successo compra soltanto un biglietto d'ammissione ad un problema più difficile.
Uno dei principi fondamentali della guerriglia è che per vincere basta non perdere; un esercito regolare, invece, per non perdere deve vincere.
Le politiche universitarie sono viziose in virtù del fatto che le poste in gioco sono così piccole.
Può venire probabilmente spiegato dai fatti e dalle cifre che non c'è una classe criminale Americana significativa ad eccezione del Congresso.
Il governo è come un bambino. Un canale alimentare con un grande appetito ad un estremità e nessun senso di responsibilità dall'altra parte.
I cani sono gente di cervello, conoscono ogni nesso politico.
Il cambiamento non lo vogliono più, prevale la vecchia logica degli interessi, è tornata a galla la Prima repubblica.
La politica è sintesi di teorie e di interessi, di principi e di fatti; la politica è vita nel senso più completo della parola.
Ogni volta che un uomo ha gettato un occhio lungimirante sulla carica, inizia a manifestarsi nel suo comportamento una decadenza.
Bisogna aspettarsi di tutto in politica, fuorché lasciarsi cogliere di sorpresa.
Governare è far credere.
Vede, signorina Di Girolamo: tra l'occuparsi di una battona pugliese e l'occuparsi di un santo di Pietrelcina, almeno secondo me, la normalità esiste, e nel mezzo, le dico la verità, l'obiettivo è poter tornare a occuparsi serenamente proprio di quelle come lei.
In politica ci corre una grande distanza dalle promesse alla realtà.