Il cuore umano è indistruttibile. Tu immagini soltanto che sia spezzato. In realtà è lo spirito che subisce il vero colpo. Ma anche lo spirito è forte, e se lo desideri, si può sempre riprendere.
— Henry Miller
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La nostra interpretazione
Il cuore viene presentato come un centro invulnerabile dell’essere umano, qualcosa che non può essere davvero distrutto dagli urti dell’esistenza, nemmeno dalle ferite più intime e dolorose. Quando si crede di avere il cuore spezzato, in realtà ciò che soffre è una parte più sottile e profonda: lo spirito, cioè la dimensione interiore dove si intrecciano speranze, desideri, illusioni e paure. La sofferenza non viene negata, viene piuttosto ricondotta al modo in cui si vive un evento, più che all’evento stesso. Anche l’amore che finisce o che delude non riesce a cancellare la capacità di amare e di sentire. Il punto decisivo è il desiderio di rialzarsi: la forza interiore non è automatica, si attiva attraverso una scelta, per quanto faticosa. La parte più viva dell’essere umano, pur colpita, può ricomporsi, ricreare senso e andare oltre la frattura. C’è un messaggio di responsabilità e speranza: nessuna ferita emotiva è definitivamente conclusiva se si conserva la volontà di ricominciare e di ridare fiducia alla vita e ai sentimenti.