L'arte non ci insegna nulla, salvo il significato della vita.
Tutto questo mistero del sesso, e poi ti accorgi che è nulla, un buco e basta.
Svuotare la vescica gonfia è una delle grandi gioie umane.
Il crimine contiene l'enigma, così profondo come la salvezza medesima.
Goethe era un rispettabile cittadino, un pedante, un noioso, uno spirito universale, ma segnato col marchio di fabbrica tedesco, l'aquila bicipite. La serenità di Goethe, la sua tranquilla, olimpica disposizione, non è altro che il sonnolento stupore di una divinità borghese tedesca.
Siamo tutti parte della creazione. Siamo tutti dei re, dei poeti, dei musicisti; e non resta che aprirsi come un loto per scoprire cosa si nasconde dentro di noi.
Cercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch'essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione della nostra anima, un'immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l'arte.
L'arte non chiede mai a nessuno di fare nulla, di pensare nulla, di essere nulla. Esiste come esiste l'albero, si può ammirare, ci si può sedere alla sua ombra, si possono coglierne banane, si può tagliarne legna da ardere, si può fare assolutamente tutto quel che si vuole.
La conoscenza, come l'arte, è un bene che appartiene all'umanità.
C'è un'"arte", che s'impara vivendo. È l'arte del non fare.
Non esiste vera arte senza perfetta inutilità.
La cultura è la regola; l'arte è l'eccezione.
L'arte moderna è ciò che accade quando i pittori smettono di guardare le donne e pensano di avere un'idea migliore.
Chi in un'arte è diventato maestro, può senza danno scordarsi le regole.
Ho sempre creduto e credo che la prima condizione al prosperare dell'arte come all'aumento d'ogni ricchezza, sia la libera concorrenza.
Il compito attuale dell'arte è di introdurre il caos nell'ordine.
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